Dovevano essere una gara a due le elezioni suppletive svolte in Sardegna, esattamente a Cagliari e hinterland la scorsa domenica.
Lo scranno lasciato vuoto dal pentastellato Andrea Mura, che ha preferito veleggiare per i mari di tutto il mondo anziché godersi i lussi del Transatlantico romano (come viene definito Montecitorio dagli addetti ai lavori) è andato al terzo incomodo, il giornalista del centrosinistra Andrea Frailis che ha battuto i due candidati favoriti alla vigilia del voto, Luca Caschili del Movimento 5 Stelle e Daniela Noli per il centrodestra ma in quota Forza Italia.
Quali indicazioni trarre da questo esito del voto difficilmente pronosticabile fino a qualche giorno fa?
- Frailis ha sfruttato la sua notorietà televisiva, lui che è stato per tanti anni un anchorman di Videolina, una tv locale isolana, mentre gli altri due candidati erano dei perfetti sconosciuti ai più
- E' indispensabile avere un forte radicamento sul territorio: non è possibile fare campagna elettorale solo sui social se poi non si riesce a mobilitare le persone per portarle alle urne. E' indubbio come abbiano inciso i circoli del Partito Democratico che proprio in queste settimane si stanno riunendo per eleggere il segretario del partito: la parola chiave è organizzazione
- L'astensione ha giocato sicuramente un ruolo importante: occorre avere un motivo per andare al voto e gli elettori di centrosinistra erano più motivati degli altri
- Queste elezioni non sono una sentenza definitiva ma non vanno sottovalutate: potremmo trovarci di fronte a un trend che, se confermato alle prossime elezioni regionali sarde del 24 febbraio prossimo, potrebbero far scattare diversi campanelli d'allarme in svariate sedi di partito in vista delle elezioni europee del 26 maggio