Parliamo di politica e strategie elettorali | Francesco Cau
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francesco cau

PARLIAMO DI POLITICA E DI STRATEGIE ELETTORALI
20 febbraio 2025, giovedi
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SINDACI D'ITALIA
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Storie, azioni e soluzioni alle sfide globali del XXI secolo che i primi cittadini italiani hanno messo in pratica nelle proprie amministrazioni comunali per fronteggiare: CRISI ENERGETICA, PNRR, AGENDA 2030, PANDEMIA COVID-19


A cavallo tra la primavera del 2020 e l'estate del 2022 l'Italia è stata investita da una "tempesta perfetta", iniziata prima con la pandemia di Coronavirus e proseguita poi con la crisi energetica che ha attraversato l'Europa con l'inizio del conflitto russo-ucraino. 
Avendo alle spalle una formazione universitaria in Scienze Politiche ed essendo un appassionato di politica nazionale ma soprattutto locale, con particolare attenzione verso gli enti comunali, mi sono chiesto come i primi cittadini italiani abbiano affrontato tali problematiche.
Tra il mese di ottobre del 2022 e febbraio del 2023 ho avviato un progetto editoriale che mi ha portato a contattare i sindaci di tutti i 7.904 comuni italiani.
A ognuno di loro ho posto 5 domande a risposta aperta su Crisi Energetica, PNRR, Pandemia, Agenda 2030, obiettivi del proprio mandato amministrativo.
220 sono stati i sindaci ad aver risposto al mio appello: a cinque anni esatti dal primo caso di Covid accertato in Italia, il "paziente zero" di Codogno in provincia do Lodi, i risultati di queste interviste sono pronte per essere pubblicate sui miei canali. In seguito saranno aggregate per realizzare e pubblicare un libro, una sorta di "best practices" riguardo gli argomenti citati.
Questo prodotto è l'unico nel suo genere per gli argomenti trattati, per il numero considerevole di sindaci che hanno risposto alla mia intervista e per aver posto le stesse domande a diverse realtà italiane, dai piccoli paesi ai capoluoghi di provincia.


venerdi 26 agosto 2022

#25settembre
#elezionipolitiche
​#FacebookIndex

Le elezioni politiche si avvicinano. Mancano esattamente trenta giorni al rinnovo del nostro Parlamento, con il numero di deputati e senatori che verrà tagliato sensibilmente e questo ha creato non pochi problemi ai diversi partiti che hanno dovuto fare i salti mortali per far quadrare il cerchio al momento della stesura delle liste.
Questo ha causato non pochi problemi ai quei partiti che potrebbero vedere diminuite, rispetto all'attuale legislatura, le proprie forze in Parlamento; ma d'altro canto ci sono partiti come Fratelli d'Italia che potrebbe vedere lievitare i propri scranni e hanno, anzi, avuto l'imbarazzo della scelta tra le proprie fila visto che i posti a disposizione sarebbero maggiori. In ogni caso è iniziata la campagna elettorale più estiva che ci sia mai stata e i leader di partito stanno affilando le proprie armi per accapparrarsi più voti possibili.
Qualche settimana fa abbiamo ipotizzato che il popolo di Internet fosse il decisore delle prossime elezioni e abbiamo dato un FacebookIndex ai principali esponenti.

Come stanno ora le cose?

Come un mese fa, Enrico Letta del Partito Democratico è al primo posto di questa speciale classifica, con un punteggio di 100 su 100. Primeggia anche nella crescita media settimanale dei propri fans sulla Pagina Facebook con lo 0,92% e nell'interazione dei fans con i suoi post con l'1,3%.
Al secondo posto Carlo Calenda di Azione con un FacebookRank del 94%, che riesce anche a risultare primo nel coinvolgimento della propria fanbase social con l'11%.
Curioso notare che Letta e Calenda siano i leaders con meno Mi Piace su Facebook, il primo con 146mila e il secondo con 278mila Like, malgrado ciò riescono a interagire al meglio con i propri fans.
A seguire Giorgia Meloni con un voto totale di 77/100, Silvio Berlusconi con 56, Gianluigi Paragone con 51, Matteo Renzi con 40, Matteo Salvini con 39. Chiudono la classifica Giuseppe Conte con 10 su 100 e Luigi Di Maio con 4 su 100.


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lunedi 25 luglio 2022

​#25settembre
#elezionipolitiche
​#FacebookIndex

Era da un bel pò di tempo che non scrivevo sul mio blog personale.
Era da un bel pò di tempo che non scrivevo sul mio blog personale di politica.
La crisi politica delle scorse settimane ha risvegliato in me la curiosità di capire più a fondo le dinamiche elettorali.
I leaders nazionali si stanno già muovendo in vista della scadenza del 25 settembre. Molti, forse quasi tutti i leaders, si stavano già muovendo ben prima che la crisi politica scoppiasse nelle mani del Premier Mario Draghi la scorsa settimana, come se nell'aria già annusassero profumo di campagna elettorale sotto gli ombrelloni nelle spiagge italiane, magari tra un mojito nella riviera romagnola, o un piatto di riso in una delle tante feste di piazza di chi in vacanza magari non ci andrà.
Abbiamo visto un tutti contro tutti, sui responsabili della crisi: è colpa tua, no la colpa non è mia, è colpa sua, etc etc.
Al netto di tutto, vorrei iniziare a capire quali segretari di partito si stanno muovendo meglio, se interagiscono con il proprio pubblico di riferimento, se cresce il proprio seguito.
Ma la particolarità risiede nel campo che ho scelto di seguire: quello dei social, in particolare quello di Facebook, la piattaforma di riferimento per chi fa politica, per chi voglia esprimere le proprie idee e voglia accrescere i consensi elettorali.
Ho preso come riferimento un arco temporale di 28 giorni (le ultime 4 settimane) e a ogni esponente di partito ho dato un valore tra 1 e 100, proprio per avere un riferimento numerico chiaro e immediato. Il #FacebookIndex che ne viene fuori è un algoritmo che tiene conto del numero totale dei fans del politico, della loro crescita settimanale e delle interazioni dei e con i propri seguaci.

Ecco i risultati, da 1 a 100, nell'arco temporale tra lunedì 27 giugno e domenica 24 luglio:

Enrico LETTA                 56
Carlo CALENDA             41
Gianluigi PARAGONE  40
Giorgia MELONI            18
Matteo SALVINI              9
Giuseppe CONTE           8
Matteo RENZI                 7
Roberto SPERANZA       7
Silvio BERLUSCONI      5
Luigi DI MAIO                 2

Possiamo notare che al primo posto troviamo il leader del Partito Democratico, Enrico Letta, che paradossalmente tra i dieci politici in classifica è quello che ha meno followers sulla propria pagina (140 mila) contro i 5 milioni di Matteo Salvini della Lega che si attesta a metà classifica. Ciò significa che non sempre un grande numero di Mi Piace si traduce in una maggiore interazione. Letta svetta anche tra chi cresce maggiormante settimanalmente (0,42%) e per la migliore interazione per singolo post (1,2%). Invece sull'engagement giornaliero la fa da padrone Gianluigi Paragone di Italexit con il 7,4%.

QUANTO SONO APPREZZATI I DIPENDENTI COMUNALI A CASSINA DE PECCHI?

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28 giugno 2019

Le elezioni comunali a Cassina De Pecchi sono ormai andate in archivio da oltre un mese. Durante la campagna elettorale, in quei momenti spesi a leggere con attenzione i cinque programmi elettorali delle cinque liste che si sono presentale alle amministrative locali, un aspetto mi ha subito colpito. Non so quanti di noi ci abbiano fatto caso ma tutte e 5 le liste avevano un punto in comune.

Quale? Mettere mano alla macchina comunale e soprattutto ai dipendenti comunali.

Il programma del Movimento 5 Stelle di Cassina de' Pecchi recitava al riguardo: "...prevedere che il personale del comune segua percorsi validi di formazione continua, per assicurare alti livelli di capacità, competenze e adattabilità ai cambiamenti tecnologici e organizzativi..."
Il Comitato Civico Cassina affermava: "...valorizzazione delle risorse umane attraverso progetti e programmi mirati che supportino lo sviluppo professionale e stimolino la motivazione dei dipendenti comunali..."
Uniti Per Cassina - Maggio Sindaco: "...necessaria è la riqualificazione dei dipendenti attraverso l'analisi non solo delle competenze tecniche richieste dall'ufficio ma anche delle capacità relazionali dei dipendenti..."
Progetto Cassina Domani: "...valorizzare e riqualificare le competenze dei dipendenti comunali..."
ViviAmo Cassina e Sant'Agata - Elisa Balconi Sindaco infine: "...valorizzazione delle professionalità del personale comunale con la definizione di appositi regolamenti di indirizzo..."

Ora mi chiedo e vorrei chiedere direttamente alle forze politiche interessate, ai cassinesi e sopratutto ai dipendenti comunali diretti interessati:
- perché mettere nero su bianco sul proprio programma elettorale "la valorizzazione o l'aggiornamento dei dipendenti comunali" quando questo già dovrebbe accadere secondo i Contratti collettivi applicati alla Pubblica amministrazione?
- forse si pensa che i dipendenti siano l'anello debole del municipio e vadano così "scossi"?

Io la mia idea me la sono fatta.
E voi?


ELEZIONI COMUNALI A CASSINA DE PECCHI (MI), UN'ANALISI DEL VOTO AMMINISTRATIVO NEL MIO COMUNE DI RESIDENZA

29 maggio 2019

​Cassina De Pecchi ha un nuovo sindaco. Elisa Balconi, sostenuta dalla lista "Viviamo Cassina Sant'Agata" comprendente Lega, Movimento Civico, Forte Cassina e Una Cassina per tutti è riuscita a strappare la poltrona di primo cittadino a Massimo Mandelli, sindaco uscente sostenuto da Progetto Cassina Domani, a trazione Partito Democratico e Coordinamento della sinistra. 2227 preferenze a 1846. Uno scarto di poco meno di quattrocento voti che Mandelli non è riuscito a colmare. In terza posizione si è piazzato l'outsider Sandro Medei, espressione del Comitato civico Cassina ed ex assessore della giunta Mandelli con 1588 voti. Al quarto posto con 1314 preferenze il candidato di Uniti per Cassina, Andrea Maggio, sostenuto da Forza Italia, Fratelli d'Italia e le due liste civiche Cassina in Movimento e Insieme per Cassina. Ultimo il Movimento 5 Stelle che si presentava per la prima volta alle comunali cassinesi e che porta a casa 520 voti. Scorrendo i voti di lista delle 13 sezioni che compongono il mosaico elettorale cassinese, la Balconi vince in tutte le sezioni tranne nella numero 5 (per intenderci le vie attorno la scuola dell'Infanzia di Via Gramsci), nella numero 11 (il Sito) e nella numero 12 (il Casale) che sono state aggiudicate da Mandelli. 
Che apporto hanno dato i diversi candidati consiglieri al successo finale della propria lista? Se mettiamo in rapporto il numero totale delle preferenze con i voti della lista di appartenenza, spicca Viviamo Cassina Sant'Agata con il 60%: ciò denota una scelta azzeccata dei 16 componenti della lista, con Fabio Varisco e Eliana Capizzi su tutti. A seguire la lista Medei con un rapporto del 58%: anche in questo caso candidati forti e portatori di voti. Sul terzo gradino di questo particolare podio Uniti per Cassina di Maggio con il 50%. Poi Progetto Cassina Domani di Mandelli con un rapporto del 49%. A chiudere il Movimento 5 Stelle di Rossana Recchia con un misero 8%.
Cosa ci possono insegnare le elezioni comunali appena andare in archivio? Principalmente tre aspetti:
La prima, poiché le amministrative cassinesi vanno di pari passo con le elezioni europee, queste ultime influenzano pesantemente il voto comunale. Nel 2014 quando il PD di Renzi superò il 40% la vittoria a Cassina andò a Mandelli; così quest'anno con una Lega oltre il 34% la vittoria è andata alla Balconi. La seconda, avere un candidato sindaco forte e conosciuto è molto importante, ma ancora più importante è avere una squadra attorno che sia portatrice di tanti voti di preferenza. Infine la terza: nelle ultime tre tornate elettorali (2009, 2014 e 2019) il sindaco uscente o comunque la coalizione che lo sosteneva non sono riusciti a confermare il proprio candidato sindaco. Quando si invertirà questa tendenza?

EUROPEE, RADIOGRAFIA DEL VOTO: ECCO CHI HA VOTATO CHI

29 maggio 2019

​Ormai archiviate le elezioni europee, è tempo di valutazioni e analisi post voto. Chi è il vincitore di questa tornata? Indubbiamente la Lega, che si consacra con oltre il 34% partito nazionale, capace di rappresentare con le sue istanze sia chi abita a Bolzano sia chi si gode il sole di Lampedusa. Da notare come la Lega sia andata molto forte nei centri urbani medio piccoli e nelle province italiane. Fortemente ridimensionato il Movimento 5 Stelle, che forse paga il fatto di stare al governo, poiché parliamo di un partito nato sotto il segno della protesta contro l'establishment e che forse sa dare il meglio di sé quando sta all'opposizione. Forza Italia non va oltre il 9%, non raggiungendo così quella soglia psicologica della doppia cifra che avrebbe fatto contenti i colonnelli azzurri. Fratelli d'Italia? Dopo le Europee di cinque anni fa, quando non riuscì a piazzare nessun parlamentare a Bruxelles, veleggia oltre il 6% e fa felice il suo leader Giorgia Meloni che festeggia con spumante rigorosamente italiano. Il Partito Democratico regge nelle grandi città italiane e così attutisce il colpo portando a casa un onesto 23%, scalzando il M5S dal secondo gradino del podio.
I dati.
La Lega è passata dal 17,4% delle politiche 2018 al 34,3% delle europee di domenica. Da dove arriva quel 16,9% di voti in più conquistato tra l’una e l’altra elezione? I voti in più ottenuti dalla Lega vengono in parte da M5S, in parte dall’astensione, in parte da Forza Italia e persino (in misura minore) da FdI e dal PD. Il 52% degli elettori leghisti di due giorni fa aveva votato Lega già alle politiche 2018. Quale era stato il comportamento del restante 48%? Il 17% di questi aveva votato il Movimento Cinque Stelle, il 14% si era astenuto e il 10% aveva votato Forza Italia. E ancora il 2% aveva votato Fratelli d’Italia e, a sorpresa, un altro 2% aveva scelto il PD. Dunque la Lega prosciuga M5S e FI e convince una buona fetta di astenuti. Quanto al PD, passa dal 18,7% del 2018 al 22,7% di ieri. Il nuovo elettorato Dem è composto per il 68% da ex elettori PD, per il 10% da vecchi astensionisti, per il 7% da ex elettori M5S, per il 6% da vecchi elettori di Leu e per il 4% da elettori di +Europa. I delusi di M5S si sono rifugiati nell’astensione o sono stati conquistati da Salvini. Passando dal 32,7% delle politiche al 17,1% delle europee, il Movimento Cinque Stelle ha lasciato sul terreno il 15,6%. Ecco dove è andato questo tesoretto di voti: il 38% ha confermato il voto al M5S, un altro 38% è rimasto a casa, il 14% ha votato Salvini, il 4% ha scelto il PD e il 6% altri partiti. Batosta per Forza Italia che passa dal 14% delle politiche all’8,8% delle Europee. In questo caso, il 42% dell’elettorato aveva già votato per il partito di Silvio Berlusconi, il 27% si era astenuto, il 20% aveva votato Lega, il 6% Fratelli d’Italia e il 5% altri partiti.
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Flussi di voto tra le Elezioni Politiche 2018 e le Elezioni Europee 2019

«NIENTE TESTE DI C....» LE 13(+2) REGOLE DEGLI ALL BLACKS PER AVERE SUCCESSO NELLA VITA, NELLO SPORT, NEL BUSINESS... E ANCHE IN POLITICA

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10 aprile 2019

Gli All Blacks neozelandesi sono un mito. Non solo nel rugby.
Sono la squadra più famosa al mondo. E non tanto perché negli ultimi 100 anni hanno vinto il 75% delle loro partite internazionali.
E’ celebre la loro casacca, del nero più intenso. E la loro danza di guerra, la terribile Haka, celebrata prima di ogni partita, fissando negli occhi l’avversario di turno.
Ma sono celebri soprattutto le loro regole - rigide, maniacali, umili - riassunte in un mantra incisivo come pochi altri: «Niente teste di cxxxo». 


Trasliamo queste regole nell'ambito politico e proviamo a ispirare i nostri governanti.

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I COLORI IN POLITICA: COME POSSONO AIUTARE A CREARE UNA BRAND IDENTITY FACILMENTE IDENTIFICABILE DAGLI ELETTORI

22 marzo 2019

L'azzurro per Forza Italia.
Il blu per Fratelli d'Italia e per il nuovo corso della Lega.
Il bianco per la vecchia Democrazia Cristiana.
Il blu e il giallo per i Radicali.
Il rosso per Rifondazione comunista e comunque per i partiti più a sinistra.
Il verde, il bianco e il rosso per il Partito Democratico.
Il verde per la vecchia Lega Nord.
Il giallo e il bianco per il Movimento 5 Stelle.

Ogni partito politico italiano, ma lo stesso vale anche all'estero, è caratterizzato da un particolare colore.

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LA LEZIONE DI CRISTIANO RONALDO AI POLITICI ITALIANI

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14 marzo 2019

Anche se sono trascorse quasi 48 ore dall'impresa della Juventus ai danni della seconda squadra di calcio di Madrid, l'Atletico, tutti i tifosi mondiali (e sopratutto juventini come me...) hanno ancora vive le immagini delle prodezze di Cristiano Ronaldo, che hanno permesso di ribaltare una situazione sfavorevole e di catapultare la formazione bianconera ai quarti di Champions League.

Che insegnamento può trarre chi fa politica da tutto questo?

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LE 10+1 CARATTERISTICHE CHE UN LEADER POLITICO CONTEMPORANEO DOVREBBE POSSEDERE

7 marzo 2019

"Non sarò mai un capo ma il leader di una comunità".
 
Con queste parole, pronunciate pochi minuti dopo la pubblicazione dei risultati ufficiali, Nicola Zingaretti si presenta al popolo del Partito Democratico dopo aver vinto le Primarie per la carica di Segretario nazionale.
 
Ma cosa significa essere leader in politica?
Quali caratteristiche occorre possedere per fregiarsi di questo titolo?
 
Ecco la mia personale classifica delle 10+1 caratteristiche che un leader politico contemporaneo dovrebbe possedere...

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ELEZIONI UE, SONDAGGI: LEGA SEMPRE PRIMO PARTITO, GIU' M5S

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1 marzo 2019

Continua il buon momento della Lega come rivela la seconda serie di proiezioni pubblicate dal Parlamento europeo in vista delle elezioni europee del 26 maggio, sulla base dei dati di una selezione di sondaggi nazionali condotti dai maggiori istituti nazionali negli Stati membri. 

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VOTO IN SARDEGNA: AGGIORNAMENTO

25 febbraio 2019

Christian Solinas. 

Sarebbe questo il nome del prossimo Governatore della Regione Sardegna. Lo spoglio dei voti sta andando molto a rilento, le sezioni scrutinate sono arrivate però oltre la metà. La situazione è ancora in divenire ma pare proprio che l'isola tornerà in mano, dopo cinque anni, al centrodestra. 

Solinas si attesterebbe attorno al 47/48% dei voti con la somma delle liste che lo sostengono al 52%.

Massimo Zedda, del centrosinistra, nonostante i primi exit poll lo dessero testa a testa con Solinas viaggerebbe attorno il 33/34% con le liste a supporto al 30/31%.

Il Movimento 5 Stelle, che nel 2014 non si era presentato, è al 9/10% con il proprio candidato Francesco Desogus all'11%.

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I primi dati in Sardegna

ELEZIONI REGIONALI IN SARDEGNA: ECCO CHI TRIONFERA'​

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Le liste in campo per le elezioni regionali in Sardegna
21 febbraio 2019

Domenica (24 febbraio) si vota in Sardegna per il rinnovo del consiglio regionale. 

Il centrodestra si presenta ancora una volta unito, come successo meno di due settimane fa in Abruzzo, formazione che gli ha permesso di tornare alla guida della Regione.
​
Il Movimento 5 Stelle non pare che goda dei favori dei pronostici, i leaders del Movimento evitano di mettere la faccia su un'altra probabile sconfitta.
Il centrosinistra, con il PD in testa, tenta di sovvertire il fato avverso ma pare che si debba accontentare di arrivare secondo nella competizione elettorale.

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COSA CI DICONO I RISULTATI DELLE ELEZIONI REGIONALI IN ABRUZZO

​11 febbraio 2019

La Lega vola, il Movimento 5 Stelle precipita, il Partito Democratico resta al palo, Forza Italia non arriva alla doppia cifra.

Possiamo sintetizzare così il risultato in Abruzzo dove il centrodestra, nella sua formazione classica, ha strappato la regione al centrosinistra. 


Due i temi principali: i grillini continuano a faticare nelle elezioni amministrative dove mancano di radicamento sul territorio; il centrodestra nella sua formazione classica potrebbe essere maggioranza del Paese ma Forza Italia, e specialmente il suo Presidente Silvio Berlusconi, dovrebbero rassegnarsi a divenire subalterni alla Lega, sia nei contenuti che nella leadership (aspetto che Fratelli d'Italia ha già metabolizzato).


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Risultati a confronto in Abruzzo: Regionali 2014, Politiche 2018, Regionali 2019

LE 10 SOFT SKILLS CHE UN POLITICO DOVREBBE POSSEDERE

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Le 10 soft skills in ambito Business
​30 gennaio 2019

(da una mia rielaborazione di uno studio condotto dalla Eastern Kentucky University in ambito Business)

- Comunicazione: capacità di esposizione orale e scritta, di ascolto, chiarezza nel linguaggio e nella scrittura

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TRA I DUE LITIGANTI IL TERZO GODE

22 gennaio 2019

Dovevano essere una gara a due le elezioni suppletive svolte in Sardegna, esattamente a Cagliari e hinterland la scorsa domenica. 

Lo scranno lasciato vuoto dal pentastellato Andrea Mura, che ha preferito veleggiare per i mari di tutto il mondo anziché godersi i lussi del Transatlantico romano (come viene definito Montecitorio dagli addetti ai lavori) è andato al terzo incomodo, il giornalista del centrosinistra Andrea Frailis che ha battuto i due candidati favoriti alla vigilia del voto, Luca Caschili del Movimento 5 Stelle e Daniela Noli per il centrodestra ma in quota Forza Italia.

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Andrea Frailis
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